György Kurtág - Kafka Fragmente op. 24

Wednesday / Mercoledì  6  March / marzo
Milano, Teatro Litta
20.30


György Kurtág (1926) -  Kafka Fragmente op. 24 for voice and violin

Beatrice Binda, soprano
Lorenzo Gorli, violino

From 6 February, on the Divertimento Ensemble website, analysis of the piece and listenings
Dal 6 febbraio sul sito di Divertimento Ensemble, analisi dell'opera e ascolti

Kurtág’s Kafka-Fragmente are probably the most extreme listening experience a brave listener can embark upon in his or her life. It is an all-new language offering a density of information and emotions which calls for considerable empathic effort for it to be deciphered. Upon entering this music, listeners become a part of it without perceiving the confines between the music and themselves. In so doing, they experience moments of complete and indescribable beauty. By truly listening to these fragments of emotion concentrated at their maximum power, listeners experience something not dissimilar to the acts of nous which the Greek philosophers, later followed by Husserl, once spoke of. An immediate level of comprehending life and its vastness at a very high level, one that overwhelms you in its many forms, transcending thought. (Fabio Barbieri, Prospettive Musicali, Radio Popolare)

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I Kafka-Fragmente di Kurtág costituiscono probabilmente l’esperienza di ascolto più estrema che un ascoltatore coraggioso può intraprendere nel corso della propria vita. Ci si trova davanti a un linguaggio totalmente nuovo, di una densità informativa ed emozionale che richiede un grande sforzo empatico per essere decodificata. Entrando dentro questa musica fino a divenirne parte, senza percepire più alcun confine tra noi ed essa, si fa esperienza completa di questi momenti di bellezza totale e indescrivibile. Ascoltando, davvero, questi frammenti di emozione concentrata alla sua massima potenza, si esperisce qualcosa di non dissimile dagli atti noetici dei quali parlavano i filosofi greci, e poi Husserl. Un livello di comprensione immediata e altissima della vita e della sua vastità, che ti investe nella molteplicità delle sue forme, trascendendo il pensiero.
(Fabio Barbieri, Prospettive Musicali, Radio Popolare)

 

 

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